Oggi 27 marzo è la Giornata Mondiale del teatro, istituita dall’Istituto Internazionale del Teatro a sostegno delle Arti di Scena. Questa giornata si celebra a partire dal 1962 e ci ricorda che la Libertà e la Pace sono qualcosa di prezioso, che dobbiamo alimentare e proteggere. Sempre.
La Giornata Mondiale del Teatro non serve solamente a celebrare quello che tutti noi amiamo, l’emozione di salire sul palco o di sedersi in platea per assistere alla magia di una rappresentazione ma serve anche a ricordarci come le arti sceniche siano importantissime per accrescere la cultura di ogni individuo. E quindi di ogni popolo.


Abbiamo avuto la possibilità, grazie alla disponibilità del signor Giacomo Repetto, di poter visitare il “Teatro Marenco” di Novi Ligure. Un’ Esperienza unica per apprezzare questa meraviglia, riaperta lo scorso 6 Novembre 2021!
Il sig. Repetto, da buon Cicerone, ci ha illustrato molte curiosità, aneddoti e percorsi storici del teatro stesso … una visita esclusiva, fatta in via straordinaria, solo per noi! Aprendo “Il sipario d’ingresso” si rimane senza fiato ad osservare la grande bellezza che il teatro offre, le luci, i colori, il palco… sembra di vedere un piccolo grande gioiello! Il restauro ha mantenuto l’intera struttura lignea originaria della sala e del palcoscenico garantendo un’ottima acustica e diffusione del suono. Sono state riportate all’antico splendore le raffinate decorazioni, i tre ordini di palchi, l’ampio palcoscenico e la buca orchestrale polivalente.
Ci soffermiamo sui colori che sono stati ripresi fedelmente da quelli che erano i decori della sala ottocentesca. Spiccano il color oro e il “cremisi”, cioè una tonalità di rosso luminosa e chiara che, contenendo alcune componenti di blu, tende lievemente al porpora. Nella prima metà dell’800 Carlo Alberto aveva creato il corpo dei bersaglieri e le loro divise erano di questo colore. Il teatro, in grado di ospitare 314 posti, è composto da 46 logge e da 60 loggioni che sono ancora in via di ampliamento. Un tempo i loggioni non erano collegati al teatro in quanto erano riservati ai meno abbienti. Un dettaglio da osservare sono ad esempio i poggiagomiti: presentano la stessa forma ma invece di essere in tessuto e imbottiti, come nelle logge, sono in legno.
Elemento di spicco è il maestoso lampadario… a metà ‘800 era alimentato a gas e con un ingegnoso meccanismo manuale poteva scomparire all’interno del soffitto per ricreare il buio in sala quando la sceneggiatura lo richiedeva. Solo dopo il restauro è stato elettrificato.
Il palco reale, posto nel secondo ordine di palco, è riservato alla Fondazione , ospita fino a 5 posti e gode della miglior posizione all’interno del teatro stesso. E’ posto frontalmente rispetto al palco di scena.


La visita prosegue nel dietro le quinte.
I camerini, ambienti spaziosi, nuovi e molto accoglienti, dispongono di ogni genere di comfort per ospitare i numerosi artisti di scena. La compagnia teatrale abitualmente dispone di un macchinista, un elettricista, un tecnico di palcoscenico e diversi facchini, di un fonico. Durante lo spettacolo c’è la necessità di 6/8 maschere che guidano ed indirizzano gli spettatori verso le logge corrette ed i posti assegnati. Il teatro è una vera e propria macchina complessa!
Durante il percorso è possibile visionare la “Collezione Pallavicini”, in memoria di Raffaele Pallavicini, direttore della Compagnia Marionettistica del Politeama Garibaldi in Savona. Le marionette restaurate sono state donate al Comune. La marionetta, a differenza del burattino, è una figura umana in miniatura, un corpo intero e proporzionato che può essere vestito a piacimento. Il corpo delle marionette è costituito da diverse parti in legno assemblate tramite snodi di metallo,
tessuto e cuoio.


Si chiude il sipario e con questo salutiamo il signor Repetto, grate per la sua disponibilità e per averci dato la possibilità di scoprire e apprezzare gli spazi più segreti e affascinanti, dal dietro le quinte ai camerini degli artisti, dal palco al loggione.


Perchè se il teatro VIVE, tutta la città E’ VIVA!